Al giorno d’oggi, ogni due minuti, scattiamo più fotografie di quante ne siano state scattate durante tutto il diciannovesimo secolo. Nell’Ottocento, far una foto richiedeva tempi di posa molto lunghi, ed è per questo che le composizioni sono sempre molto più statiche. I costi dei macchinari e dei materiali per lo sviluppo rendevano, inoltre, molto costosa ogni singola foto.

Conosci l’esistenza  dell’effetto cheerleader? Rispetto alle foto dei singoli individui, negli scatti di gruppo il volto delle persone risulta più attraente, questo effetto si chiama così proprio perchè le atlete risultano sempre in gruppo e rappresentano un focus per l’attenzione dello spettatore.

La macchina fotografica che ha scattato le prime foto sulla Luna (la famosa immagine dell’astronauta con la bandiera americana) fu abbandonata sul satellite perché era troppo pesante. Gli astronauti lasciarono lì la fotocamera per riportare sulla Terra 25 kg di rocce lunari.

Gli scatti agli animali non sono una prerogativa della società contemporanea, le prime foto buffe di gatti, infatti, vennero scattate già nel 1800: addirittura, nel 1870 il fotografo Harry Pointer divenne famoso proprio per le sue “funny cats pictures”.

Torniamo all’Ottocento: perché nessuno sorrideva nelle foto? Perché bisognava rimanere fermi in posa per una o due ore!